Il pre-adolescente nel contesto familiare

Noi crediamo che il primo passo per
“Sentirsi bene”

sia quello di sentirsi “Accolti”

PRIMO COLLOQUIO GRATUITO

Ci si auspica nella pre-adolescenza una maggiore autonomia dalla famiglia. Tale autonomia deve permettere al soggetto di aprirsi a un mondo di relazioni, di incontri e di possibilità prima irraggiungibili. Tale apertura è anch’essa strettamente correlata alla radicale riorganizzazione del proprio schema corporeo.
In riferimento agli altri, in quanto solo una valorizzazione e una cura per la nuova immagine corporea permetterà al preadolescente di rinunciare al corpo infantile e alla “tranquillità” libidica della fase di latenza.

Questa crescente autonomia, che accompagna il pre-adolescente nel contesto familiare, tuttavia, non si esaurisce sull’unico versante della separazione. Più propriamente, sarebbe corretto parlare di una trasformazione nei legami con la famiglia. Tali da permette di accettare il lutto per la propria immagine infantile e di riappropriarsi di un rinnovato senso di sicurezza del Sé.

Un peso sempre maggiore, in concomitanza con l’uscita dallo spazio domestico e l’esplorazione di nuovi spazi collettivi, sarà attribuito a nuove forme del legame del pre-adolescente nel contesto familiare. il pre-adolescente nel contesto familiare
Principalmente con i coetanei, che introduce il giovane ad una trasformazione e ad un ampliamento delle passioni, delle aspettative, dei progetti e degli ambiti di interesse. Sorretti da un atteggiamento di sperimentazione attiva.

Tale movimento, tuttavia, non si verifica con facilità, e viene generalmente articolato in una serie di fughe e strappi seguiti da riavvicinamenti. Nel contesto di un continuativo processo di negoziazione con i genitori.

Il pre-adolescente nel contesto familiare vive un andirivieni continuo dalla propria base sicura famigliare verso il mondo esterno. 

E’ necessario quindi che tali movimenti siano accompagnati da riti di passaggio istituiti a livello sociale. Se correttamente valorizzati e solennizzati nella loro cornice simbolica, questi momenti hanno la preziosa funzione di scandire un ritmo che favorisce la graduale riorganizzazione dell’identità del soggetto. E’ il contesto sociale, e non la semplice maturazione puberale, a sancire l’uscita dall’infanzia, ad accompagnare il giovane nel lavoro del lutto della propria onnipotenza infantile.

Questa rinuncia, proprio come una soglia, introduce il preadolescente alla necessità di accettare dunque i limiti che la realtà impone alle fantasie e alle azioni di ciascuno, riuscendo tuttavia a proteggere quel limite e a difenderlo come valore.

Questa complessa definizione dei propri limiti ad istituire uno SPAZIO INTERNO PRIVATO. preadolescenza contesto familiare Studio Diapason Pavia
Separato da quello degli altri, è uno dei compiti più difficili, per il quale risulta necessario un supporto a partire dall’altro sociale. 

Unitamente a tale ampliamento della capacità rappresentazionale inconscia, nuove capacità cognitive vengono messe al servizio di una deidealizzazione dei genitori. Accompagnata allo sviluppo di un rinnovato senso del Sé come individuo relazionale.

Secondo Mahler (1978), da questa frattura può avviarsi una progressiva scoperta di sé come individuo maggiormente separato dagli altri. In grado di rapportarsi autonomamente e più liberamente con il mondo esterno.

Rivendicando così con orgoglio la ricerca di un proprio particolare modo di essere.

Anche per quanto riguarda tale capacità di pensare, di rappresentare e di sognare sono indispensabili le figure genitoriali. Il loro supporto nella demarcazione del principio di realtà, e la possibilità che le loro immagini, interiorizzate, possano in effetti aiutarlo a districarsi nella vita fra la potenza del desiderio, della fantasia e le limitazioni imposte dal mondo esterno.