La tristezza nel bambino

 la tristezza nel bambinoLA TRISTEZZA NEL BAMBINO

PSICO PEDAGOGIA

Educatrice Marcella Barbieri
Psicoterapeuta Florinda Bruccoleri
LA TRISTEZZA NEL BAMBINO
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Ed Marcella Barbieri telefono 327 533 1234
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La tristezza è un’emozione primaria con cui il bambino si trova presto a dover fare i conti. Conoscerla, saperla identificare gli consente di gestirla più facilmente.

Come genitori/educatori o comunque adulti di riferimento la cosa più importante da fare, in qualità di “allenatori emotivi” è passare al bambino l’importanza di accogliere e dare un nome a qualsiasi emozione si provi, a esprimerla sia essa positiva o anche negativa.

Molto spesso è proprio a partire dall’adulto che la tristezza nel bambino non viene accettata, si dice che un bambino non può, non deve, essere triste, che non deve piangere… spesso perché ci fa star male vedere nostro figlio triste.

Una regola che vale per grandi e piccini:

Reprimere un’emozione e non è di certo la maniera corretta per imparare a gestirla.

Non esprimerla non la farà scomparire!

Non invitiamo il bambino a tenersi dentro qualcosa, ma sproniamolo sempre ad aprirsi. Accettare e vivere un’emozione gli permette di conoscerla e rielaborarla in modo da trasformarla in qualcos’altro con il nostro aiuto.

COME GESTIRE INSIEME LA TRISTEZZA NEL BAMBINO.

È fondamentale che gli mostriamo come liberare e sfogare anche la tristezza, mostrandoci empatici e ponendoci come modelli capaci di contenere ed affrontare questo stato senza giudicarli. Consoliamolo e mostriamogli vicinanza e comprensione. Cerchiamo insieme degli strumenti che lo aiutino, in quella particolare situazione, a far fronte al dolore provato.

Di fronte a mamma e papà che sanno gestire e mostrano che con tranquillità, dolcezza e fermezza sono in grado di accogliere e placare l’esplosività del bambino.  L’adulto dovrà essere in grado di ascoltare e dare conforto e sicurezza al piccolo che impara come gestire il suo stato emotivo. Il bambino acquisirà gli strumenti proprio attraverso le interazioni con le figure di riferimento in quel momento, attraverso quello che dicono o fanno davanti al suo stato. Lasciarsi prendere a nostra volta dal disagio che riconosciamo essere ciò che sregola il nostro bambino invece non funziona, lo manderà ancora più in crisi.

Una strategia simpatica che promuovo quando i genitori mi chiedono come possono fare per consolare un bimbo triste è ad esempio il massaggio vicino al cuoricino. Un gesto che non scredita l’emozione provata dal bambino, ma anzi lo invita a esprimerla, e con un piccolo gesto simile di affetto e cura il piccolo si sente compreso e riconosciuto dall’adulto. Si sentirà confortato e riconosciuto  nel suo dolore.

IL NOSTRO LABORATORIO SULLE EMOZIONI PER BAMBINI DAI 4 AI 6 ANNI»

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Verranno toccate le emozioni che i bambini possono già provare dai primi anni di vita. Si tratteranno le emozioni primarie.