I capricci e l’empatia

 i capricci e l'empatiaPSICO PEDAGOGIA

Educatrice Marcella Barbieri
Psicologa Erika Venuto

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I NON DETTI DEI CAPRICCI

Le motivazioni implicite che possono star dietro al capriccio del bambino sono per esempio il bisogno di un gesto concreto che lo rassicuri dell’amore da parte dell’adulto.

Molte volte noi adulti possiamo essere distratti da preoccupazioni o problemi che ci allontanano fisicamente o mentalmente dal bambino. Eppure il bambino vive spesso queste situazioni con il timore, anch’esso spesso immotivato, di aver perso l’amore del genitore.

Capita che il bambino percepisca molto velocemente, a volte anche troppo…, tensioni, ansie, conflitti tra i genitori e teme di essere così passato in secondo piano per loro.

I non detti dei capricci nascono dal bisogno che ha il bambino di sperimentare quanto vale il suo potere nella relazione con l’adulto. Per il bambino è importante comunicare con noi, anche in modo non verbale, il suo forte bisogno di contenimento, di regole chiare e coerenti. Questo aspetto è fondamentale per trasmettere al bambino un buon livello di sicurezza ed autostima.

Spesso però per come si manifestano i capricci è difficile andare oltre il piano esplicito!

Eppure, è fondamentale farlo se vogliamo gestirli nella maniera più adeguata.

Ecco perché il primo consiglio abbastanza generale che do ai genitori che si rivolgono a me per avere un supporto nella gestione dei capricci è quello di mettere in gioco prima di tutto lo strumento dell’empatia, che ci aiuta a capire perché il bambino fa così. Una possibile via potrebbe, infatti, essere quella di leggere i capricci con il cuore per poi agire con responsabilità.

I CAPRICCI E L’EMPATIA

La parola deriva dal greco en-pathos che letteralmente vuol dire sentire dentro.

Essere empatici quindi significa connettersi in modo profondo con gli stati d’animo e le emozioni altrui fino a percepirle come se fossero nostre.

Le neuroscienze affermano che ogni essere umano ha già questa competenza nel proprio patrimonio genetico.

Ci avete mai fatto caso che se sorridiamo ad un bimbo molto piccolo ci risponderà con un sorriso?
Questa situazione ci aiuta a capire il meccanismo dei neuroni specchio: percepire o vedere una determinata azione attiva gli stessi neuroni che si attiverebbero se fosse il soggetto stesso a farla.

Adesso se partiamo dal presupposto che non esiste capriccio laddove non c’è la compresenza tra bambino e adulto, perché il capriccio è un fenomeno relazionale, capiamo come questa competenza emotiva, l’empatia, sia fondamentale nel leggere la situazione che stiamo vivendo con il nostro bambino. Ecco perchè è così fondamentale capire cosa sta dietro i capricci e l’empatia ci aiuta a dare una lettura più autentica della situazione.

L’empatia è infatti il motore di una comunicazione efficace.

Le persone empatiche sono in grado di comprendere il punto di vista e il sentire dell’altro e sanno attribuire importanza anche a una visione diversa dalla propria.

Cerco sempre di stimolare il genitore nel comprendere il vissuto del bambino, evitando di vedere la realtà solo con gli occhi dell’adulto.

Tornare bambini, rimanendo genitori, a volte può risultare molto più strategico per uscire da una situazione di stallo o da un capriccio.