Psicosomatica: il ritmo del corpo

Psicosomatica: il ritmo del corpo.

Vi sono affezioni organiche che non hanno un’origine puramente fisiologica, ma sono strettamente collegate all’attività psichica dell’individuo. Davanti a situazioni di difficoltà, pericolo o stress,  fisici o psichici, l’organismo mette in atto una serie di reazioni. Queste in realtà mirano alla propria protezione e al mantenimento del proprio equilibrio. Si attivano così il sistema neurovegetativo, endocrino e immunologico. Se questi sistemi lavorano ininterrottamente andranno effettivamente incontro ad uno stato di esaurimento funzionale. Davanti ad un pericolo o a particolari situazioni sociali non è possibile sempre fuggire o avere comportamenti aggressivi o motori esagerati. Il nostro corpo e la nostra psiche risentiranno del costantemente sollecitamento o dell’inibizione che poniamo all’espressione delle nostre emozioni. Questa situazione darà origine a moltissimi disturbi. Infatti, possiamo volontariamente controllare le manifestazioni esteriori e i nostri comportamenti, ma non le reazioni neurovegetative o ormonali associate.

Tra i diversi disturbi possiamo ricordare:

cefalee da tensione, cervico-dorso-lombalgie,   

disturbi del ritmo sonno-veglia (insonnia…)

problemi cardiovascolari (alterazione ritmo cardiaco..)

difficoltà respiratorie (asma..)

disturbi dell’apparato gastrointestinale (costipazione/diarrea, spasmi all’esofago..),

alterazioni uro-genitale e disturbi della funzione sessuale (dolori mestruali, vaginismo, eiaculazione precoce..)

IL RILASSAMENTO COME PRATICA PER MIGLIORARE LA NOSTRA QUALITA’ DI VITA

In fase di prevenzione o come completamento di terapia medica il rilassamento si dimostra molto utile. Specie nelle forme muscolo-tensive infatti con esso si ottiene una diminuzione dell’ipertonia muscolare. Oltre che un’attenuazione dei disturbi collaterali neurovegetativi associati con notevole attenuazione dello stato di tensione sia fisico che psichico.

L’organismo oscilla continuamente tra stati di attività e riposo. Attività significa tensione mentre riposo indica distensione. Molto dipende dalla qualità del rilassamento psichico e fisico. Quando l’attività è relativamente ininterrotta e lascia poco spazio al riposo, porta ad un aumento costante della tensione. A lungo andare può diventare eccessiva e pericolosa.

La stessa nostra quotidianità, le richieste sociali, la difficoltà ad organizzarsi, improvvisi cambiamenti a cui bisogna adattarsi, possono portarci a vivere ritmi frenetici che lasciano poco spazio al recupero delle forze e al pieno utilizzo delle nostre capacità. Esauriremo così le energie che abbiamo a disposizione. Anche piccole difficoltà della vita di tutti i giorni verranno vissuti come grandi ostacoli da superare. Un giusto equilibrio tra mente e corpo ci permetterà di affrontare con la giusta serenità il nostro quotidiano. Ci permetterà di distinguere le priorità, saremo capaci di controllare le tensioni, ci sentiremo meno stanchi e tesi.

La percezione del dolore varia notevolmente da persona a persona, ma tutti abbiamo uno stesso meccanismo di difesa dal dolore. Contrazione muscolare e attesa ansiosa del dolore stesso. Così accade durante esperienze come cure mediche, riabilitazioni fisioterapiche, il parto.

L’esperienza della distensione muscolare permette al soggetto di evitare contrazioni muscolari eccessive e l’attesa ansiosa dovuti soprattutto all’angoscia. Inoltre la concentrazione dell’attenzione su altri vissuti (come potrebbe essere il ritmico, costante e tranquillizzante battito cardiaco) permette al soggetto un distacco che smorza considerevolmente la risonanza affettiva dei fenomeni dolorosi.